/   MARIO MERZ

MARIO MERZ

Artista di notorietà internazionale e tra i principali artisti che dal 1967 partecipano alle numerose esposizioni sotto il titolo “Arte Povera”, è stato invitato ad esporre nelle più importanti rassegne d’arte ed ha allestito mostre personali nei più rilevanti musei e gallerie internazionali. La sua è un’arte gestita sulla base d’invenzioni: di strutture architettoniche (la progressione dei tavoli, delle spirali o dei più conosciuti igloo…), di costruzioni pittoriche (che si sviluppano fin dalla nascita di Merz artista), sullo sviluppo ciclico, naturale e numerale degli elementi (l’applicazione della progressione numerica di Fibonacci), sull’utilizzo di materiali rifiutati dalla società (vetri rotti, giornali vecchi...), sulle dichiarazioni strategiche (“Se il nemico si concentra perde terreno, se si disperde perde forza”, “Objet cache-toi”, “Città irreale”…) che nelle sue opere vengono inserite come assiomi.

Testo liberamente estratto da “Mario Merz. Voglio fare subito un libro”, ed. Hopefulmonster, 1985

Numerosi sono i luoghi pubblici in cui Mario Merz (1925 – 2003) è intervenuto nel corso della sua carriera, tra cui: il Guggenheim Museum, New York, USA; il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (Torino); la metropolitana di Napoli e quella di Berlino, Germania; la stazione ferroviaria di Zurigo, Svizzera; la linea tramviaria di Strasburgo, Francia, e la Mole Antonelliana di Torino. La sua opera è stata esposta in prestigiose istituzioni mondiali, tra cui si ricordano: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, Spagna; DIA Art Foundation, New York, USA; Pirelli Hangar Bicocca, Milano; Tate Modern, Londra, UK; Walker Art Center, Minneapolis, USA; Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven, Olanda; Whitechapel, Londra, UK; ARC/Musée d’Art Moderne de la Ville, Parigi, Francia; Kunsthalle di Basilea, Svizzera; Moderna Museet, Stoccolma, Svezia; Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento; Centro di Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Kunsthaus di Zurigo, Svizzera. Ha partecipato nel 1979 alla Biennale di Sydney, nel 1982 e nel 1992 rispettivamente a Documenta 7 e 9 a Kassel in Germania e alle Biennali di Venezia del 1976, 1978, 1986 e 1997, quest’ultima curata da Germano Celant. Nel 2001 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dal DAMS di Bologna, mentre è stato insignito del Praemium Imperiale per la Scultura dalla Japan Art Association nel 2003.

www.fondazionemerz.org

Foto © Paolo Mussat Sartor