Daniel Buren, tra i maggiori esponenti dell’Arte Concettuale, vanta una carriera lunga oltre 50 anni. Fin dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso sperimenta il grado zero della pittura iniziando ad utilizzare nella propria pratica artistica un tessuto industriale a righe verticali alternate bianche e colorate larghe 8,7 cm che porta l’osservatore a spostare la propria attenzione dall’opera all’intero ambiente fisico e sociale su cui l’artista interviene. Dal 1967, infatti, Buren abbandona il lavoro in studio per favorire interventi realizzati in situ, come strade, gallerie, musei, paesaggi ed edifici, creando opere che afferiscono allo stesso tempo alla pittura, alla scultura e all’architettura. Giocando con i colori, la luce, i diversi punti di vista e credendo nel connubio tra arte e vita, l’artista trasforma lo spazio circostante stimolando anche il coinvolgimento diretto del pubblico.
Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, Francia, 1938) vive e lavora nella cittadina natìa dove si è formato presso l’École des Métiers d’Art. Tra i numerosi luoghi dei suoi interventi si possono annoverare le grandi istituzioni parigine quali: Fondation Vuitton, Palais de Tokyo, Centre George Pompidou e Palais-Royal. Tra gli interventi internazionali si ricordano: MoMa PS1 e Guggenheim Museum, New York, USA; San Francisco Museum of Modern Art, USA; Kunstmuseum Bonn, Germania; Triennale di Milano. Nel 1986 ha partecipato alla 42° Biennale di Venezia, edizione in cui il padiglione francese si è aggiudicato il prestigioso Leone d’Oro. Ha ricevuto il Praemium Imperiale per la Pittura dalla Japan Art Association nel 2007.
www.danielburen.com
Tucci Russo e Daniel Buren, Torino, 1975